Storie di musica e altro.

Una breve storia del blues. Origine diffusione

 Se c'è una musica che rappresenta il centro di gravità della popular music, questa è certamente il blues.

Nato in america tra il 19° e il 20° secolo, è stato ed è tuttora una fonte d'acqua  viva da cui hanno attinto tutti i generi musicali successivi ... e una miriade di musicisti.

Grazie al suo potere generativo e alla capacità di attrarre, influenzare e comprendere altre musiche, a lungo andare si è conquistato un appellativo forte : la madre di tutte le musiche.

Raccontare la storia del blues equivale a raccontare la storia e l'emancipazione del popolo afroamericano. Un popolo che nel corso dei secoli ha vissuto il dramma della deportazione, della schiavitù, dell'oppressione e della discriminazione.

Il termine blues è legato all'espressione " to have the blue devils"  ovvero " avere i diavoli blu". Era un modo di dire spregiativo utilizzato dai bianchi che associavano il colore blu al senso di malinconia e tristezza che attribuivano a quella musica sconosciuta.

Ma procediamo con ordine.

ORIGINE

Possiamo dire che il blues è nato nella seconda metà dell' 800 e con ogni probabilità la sua culla si trova nella regione del delta dal Mississipi in Louisiana.

Certamente una data decisiva per le origini del blues è il 1865. Con la fine della guerra di Secessione, viene dichiarata l'abolizione della schiavitù in tutti gli Stati Uniti d'America. In realtà ci sarà ancora molta strada da fare prima che la popolazione afroamericana riesca a conseguire i suoi diritti, ma in tanto è stato posto il primo mattone per le fondamenta di una musica che conquisterà il mondo.

Prima di quella data, agli schiavi era solitamente proibito parlare nella loro lingua d' origine, suonare le percussioni e praticare danze e riti religiosi. Inoltre gli schiavi venivano da comunità e zone dell'Africa differenti. Molto spesso non riuscivano a comunicare tra loro se non utilizzando i rudimenti della lingua inglese. Queste difficoltà favorirono la nascita di forme linguistiche e musicali originali.

La conversione forzata al cristianesimo aveva portato nel corso dell'800 allo spiritual, unione della sensibilità musicale del nero coi precetti religiosi. Il massacrante lavoro nei campi di cotone veniva scandito dalle work song, canti di lavoro caratterizzati da forma call - and - response che avevano la funzione di elevare lo spirito e trasmettere forza e speranza. E clandestinamente, si svolgeva il ring shout, danza rituale eseguita in circolo e contraddistinta  da ritmi sincopati con canto e battito di mani.

Sono tutte manifestazioni di una cultura che ha assorbito e sintetizzato in maniera creativa l'influsso di America, Europa e Islam attorno alla propria radice africana. E' un terreno fertile nel quale in breve tempo germoglia un fiore chiamato blues.

Ora che la strada è aperta, l'incontro con nuovi strumenti musicali permette di ampliare il raggio d'azione. Particolarmente importante è l'utilizzo della chitarra, uno strumento erede del banjo che si affaccia in quel periodo sulla scena, e da cui i bluesman  estraraevano sonorità assolutamente inedite.

DIFFUSIONE

Agli inizi del secolo il blues è una musica pienamente compiuta e riconoscibile. E' in questo periodo che avviene il passaggio della forma originaria di musica tramandata oralmente a musica di intrattenimento.

Nella prima decade del 900 si forma una generazione di musicisti veri e e propri che codificano    e impongono la musica blues.
Contemporaneamente, la migrazione degli afroamericani verso le grandi metropoli come Memphis, New York, Chicago, Detroit e Dallas contribuisce a diffondere il verbo su scala nazionale.

Nel 1910 nelle grandi città americane  si calcola che 1/3 della popolazione è nato all'estero e 1/3 è figlio di immigrati. Nonostante i profondi problemi sociali ed economici della nazione, il carattere cosmopolita dell'America d'inizio secolo non fa altro che esaltare l'espansione e la contaminazione del blues.

Dagli anni 20 l'editoria e la discografia si interessano al blues, standardizzandolo nella tipica struttura base delle 12 battute. Le prime pubblicazioni su spartito risalgono al 1912, mentre ne 1920 "Crazy blues" di Manie Smith è il primo brano blues ad essere inciso su disco ed ottiene subito un enorme successo.

In seguito, negli anni 30 e 40 si vanno formando diverse ramificazioni tutte comunque profondamente radicate nello spirito e nella struttura del blues. Si va dal blues rurale al blues elettrico, dal boogie-woogie al rhythm & blues e dal blues jazzistico al gospel.

Giunto alla soglia degli anni 50, il blues ha tracciato un'impronta indelebile nella storia ed è ormai pronto a diventare davvero "la madre di tutte le musiche". Senza la sua presenza, tantissime musiche non sarebbero mai esistite (rock'n'roll, rock, soul, funk, punk, rap) e molte altre sarebbero state profondamente diverse da come le conosciamo oggi (jazz, pop, country, folk, reggae).

Il suo potere è attivo ancora oggi sia direttamente nella sua forma originale, sia indirettamente nella moltitudine di generi e stili che circolano attorno alle nostre orecchie.

E quindi, in ogni caso ... buon Blues a tutti!